La Consigliera Regionale Viviana Verri si esprime sulle condizioni dell’Ospedale di Stigliano:
“L’ospedale distrettuale “Salvatore Peragine” di Stigliano rappresenta un esempio emblematico di struttura sanitaria che combatte da anni con le difficoltà di un territorio a rischio isolamento, segnato da un sistema viario compromesso e dal dissesto idrogeologico, sebbene siano in corso interventi infrastrutturali rilevanti.
Il presidio, nato come ospedale per acuti, è stato riconvertito a ospedale distrettuale nel 1996.
Oggi la struttura si presenta in condizioni di forte vetustà, richiedendo urgenti lavori di ammodernamento, già previsti attraverso i fondi del PNRR e il programma Ospedale Sicuro.
Un primo intervento è in corso, destinato alla riorganizzazione del punto di primo soccorso e della postazione 118 in aree attigue.
Accompagnata dal sindaco Francesco Micucci e dalla responsabile della struttura, dott.ssa Carmela Potenza, che ringrazio per la disponibilità, ho potuto constatare l’operatività dei numerosi ambulatori specialistici (dermatologia, fisiatria, otorinolaringoiatria, pediatria, nefrologia, psicologia clinica, diabetologia, endocrinologia, cardiologia, medicina interna, neuropsichiatria infantile).
Questi servizi, fondamentali per i cittadini dell’area collinare materana e della vicina Val d’Agri, sono erogati nonostante le difficoltà legate ai lavori di ristrutturazione, che hanno temporaneamente sospeso l’attività di odontoiatria.
Una criticità significativa riguarda il servizio di radiologia, dove la mancanza di un radiologo impedisce la refertazione, rendendo di fatto inutilizzabile, salvo emergenze, il nuovo macchinario installato.
Questo comporta un duplice svantaggio: da un lato, lo spreco di risorse pubbliche; dall’altro, il disagio per i cittadini, costretti a rivolgersi a strutture situate ad almeno un’ora di distanza per semplici esami.
Tra i punti di forza del presidio spicca il servizio di fisioterapia, dotato di personale numericamente adeguato, ma che beneficerebbe di un potenziamento delle attrezzature per migliorare ulteriormente l’accessibilità per gli utenti.
Salendo ai piani superiori, abbiamo visitato l’hospice, dotato di 8 posti letto e ambienti accoglienti per pazienti e familiari.
Tuttavia, il tasso di occupazione si attesta su appena il 40%, a causa delle difficoltà logistiche che spingono molti pazienti a prolungare i ricoveri in lungodegenza o a preferire strutture più facilmente raggiungibili.
Anche il reparto di lungodegenza ha subito gli effetti della carenza di personale medico.
Dopo il periodo pandemico, in cui era destinato ai pazienti Covid, il reparto è stato definitivamente chiuso.
Si ripresenta così una situazione già osservata in altre realtà regionali: strutture in buono stato e attrezzate restano inutilizzate per mancanza di personale e di programmazione.
Intanto, i reparti di degenza degli ospedali di Matera e Policoro sono costantemente in affanno.
Tra le richieste principali dell’amministrazione comunale vi è il potenziamento del personale per preservare i servizi ambulatoriali e, soprattutto, la riattivazione del reparto di lungodegenza.
Questo, insieme al futuro ospedale di comunità, la cui ristrutturazione è in fase di avvio, potrebbe restituire dignità a una struttura che rappresenta un punto di riferimento essenziale per un’area altrimenti destinata a rimanere priva di servizi sanitari adeguati.
È fondamentale che strutture come questa siano gestite non solo attraverso criteri di efficienza economica, ma anche tenendo conto delle esigenze primarie di salute e assistenza delle comunità, superando le logiche aziendalistiche che troppo spesso penalizzano la sanità pubblica“.