Come si apprende da un comunicato stampa, Comitato di Tinchi per la sanità pubblica denuncia:
“Striscia la Notizia è tornata sullo scandalo del gascromatografo e sul Laboratorio di Analisi di Tinchi con un bel servizio che ha messo in luce di nuovo l’abbandono della struttura ospedaliera decisa dai dirigenti ASM e dalla politica regionale.
Il Comitato Angelina Lo Dico (Difesa sanità pubblica – Tinchi) ritiene la dichiarazione rilasciata dalla direttrice generale dell’ASM dott.ssa Pulvirenti a Striscia la Notizia un’offesa ai cittadini di Pisticci, ai suoi rappresentanti istituzionali e un’offesa ai cittadini del metapontino e di tutto il materano.
La direttrice generale mostra la sua ignoranza, nel senso che ignora i disagi dei cittadini, dichiarando che ‘l’obbiettivo dell’ASM di Matera è quello di ampliare l’offerta di servizi a tutela del cittadino…” nel mentre, di fatto, sta chiudendo i laboratori di Tinchi e Tricarico trasformandoli in Centri di prelievo.
Quando questi personaggi parlano di ‘ampliare l’offerta di servizi a TUTELA DEL CITTADINO’ è sempre contro l’interesse dello stesso che subisce le loro angherie e i loro tagli.
Non si amplia ‘l’offerta di servizi a TUTELA DEL CITTADINO’ quando si lavora contro l’interesse di quest’ultimo.
A Tinchi ha chiuso la possibilità di fare i prelievi al sabato, dopo 42 anni nel corso dei quali questi sono stati garantiti nel fine settimana.
Abbiamo fornito tutti i dati, abbiamo dimostrato che i numeri ci sono (ci sono sempre stati ) e che è un servizio veramente utile.
Addirittura, Tricarico ha aperto il servizio di sabato pur avendo il disagio del CUP chiuso; a Tinchi il CUP di sabato è aperto regolarmente.
La direttrice generale dice di voler riattivare il punto della tossicologia, ma SENZA FAR RIFERIMENTO A TINCHI, dove sono stati spese risorse pubbliche per un sistema di allarme a corredo proprio dell’apparecchio per gli esami tossicologici restituito dalla Regione Puglia, ma solo dopo il servizio di Striscia la Notizia.
Sarebbe il caso che i cittadini di Pisticci, Bernalda, di tutto il metapontino e di tutto il materano, insieme ai loro sindaci, ritrovassero l’orgoglio calpestato, deriso e umiliato dalle azioni volte a distruggere la sanità pubblica”.