“Nel prendere atto delle precarie condizioni in cui si trovano gli ambulatori dell’Ospedale di Tinchi, da rappresentante delle Istituzioni ho provato un grande senso di imbarazzo.
Non posso accettare, dal momento che viviamo in Italia e siamo nell’anno 2019 dopo Cristo, di vedere persone bisognose di assistenza sanitaria ammassate in contesti poco dignitosi, quindi dover constatare come i modelli a cui si è ispirata finora la sanità lucana non siano quelli del Nord Italia e degli altri Paesi europei, ma vadano ricercati altrove”.
È quanto dichiara l’assessore alla Salute e Politiche sociali della Regione Basilicata, Rocco Leone, che ieri mattina si è recato all’Ospedale di Tinchi per un sopralluogo, accompagnato dal sindaco di Pisticci, Viviana Verri, e dal rappresentante del Comitato a difesa del presidio ospedaliero.
Prosegue Leone:
“Altra cosa grave riguarda il fatto che gli ambulatori contestati sono ubicati in un palazzo che l’Asm ha acquistato in attesa della sistemazione dello stabile che dovrebbe ospitarli, quindi la cattiva gestione dei soldi pubblici si conferma anche in questo caso come la pratica prediletta dalla classe dirigente che ha governato in tutti questi anni la nostra regione.
È necessario bandire con urgenza una gara d’appalto per sistemare questi spazi e ridare dignità ai cittadini e al personale sanitario impegnato ogni giorno a dare il massimo in condizioni logistiche di precarietà.
Tra le assurdità appuntate questa mattina, anche la scomparsa, attraverso una copertura, della famosa piscina della struttura sanitaria di Tinchi che doveva essere utilizzata per la riabilitazione dei pazienti.
Quella piscina verrà valorizzata dal mio assessorato per la riabilitazione cardiopolmonare e neuromotoria. Così come verrà potenziata l’endocrinologia di Tinchi, eccellenza di cui andare fieri.
Dopo la vista a Tinchi, nella sede di Potenza del Dipartimento Salute, ho avuto il piacere di ricevere il direttore generale dell’Asm, Joseph Polimeni, al quale ho rappresentato la situazione registrata in mattinata, assieme ad altre molto preoccupanti che riguardano l’Ospedale di Policoro, dove bisogna garantire i servizi legati alla cardiologia mediante gli specialisti del San Carlo di Potenza e del nosocomio di Melfi, dal momento che l’organico ridotto, rapportato alla mole di lavoro, impedisce ai medici dell’Ospedale Madonna delle Grazie di andare in aiuto ai colleghi.
A Policoro devono ripartire al più presto i lavori per l’ampliamento del reparto di rianimazione e dell’Utic. Inoltre, a seguito di una convenzione con l’Irccs Crob di Rionero, i pazienti oncologici verranno messi nella condizione di poter effettuare i trattamenti di chemioterapia nella struttura del Metapontino.
Se qualcuno non l’avesse ancora capito Policoro e Tinchi rappresentano il nucleo del futuro Ospedali Riuniti della Magna Grecia”.