Si è tenuta sabato 1° aprile l’iniziativa del Partito Democratico di Matera dal titolo: “Piano Strategico della Città”.
All’incontro hanno preso parte associazioni datoriali, sindacali, ordini professionali, terzo settore e amministratori locali.
Come fa sapere il Pd di Matera in una nota:
“nell’occasione si è ribadito come il Partito Democratico, in questi due anni e mezzo di consigliatura, insieme a Carmine Alba, Gianni Schiuma e Tommaso Perniola, abbia svolto un ruolo di opposizione non pregiudiziale alla maggioranza a guida 5 stelle e abbia provato a stimolare pubblicamente il sindaco Bennardi su alcuni temi a noi molto cari (con scarso successo, purtroppo): dalle questioni legate alle politiche sociali a quelle dello sviluppo della città e alla cultura.
Il tema del convegno rientra tra quelli che il Partito Democratico di Matera ha presentato come stimolo positivo nella convinzione che una città ed un territorio vadano amministrate nel quotidiano, ma comunque governate nel medio/lungo termine individuando una chiara rotta che guardi al futuro.
L’incontro, nella condivisione dei numerosi interventi, ha avuto il merito di essere un punto di partenza metodologico per una discussione che si deve aprire alla città.
Si è potuto altresì approfondire che Il piano strategico non è un documento per la città, realizzato dalla amministrazione locale, ma è un “piano della città”, prodotto attraverso un processo di ampia partecipazione.
Esso è dunque un processo volontario che mobilita una pluralità di soggetti nella costruzione di una visione condivisa, definita a partire dalle rappresentazioni espresse dagli attori locali, che proietta la città in un futuro possibile;
un patto fra amministratori, cittadini, partner e attori diversi per realizzare tale visione con una strategia e una serie di progetti condivisi.
L’occasione è stata utile per affrontare il discorso ed un percorso che dopo gli esaltanti anni fino al 2019, pianificati a partire dal 2010, e conclusosi con l’anno da Capitale, anche a causa della pandemia e poi del cambio di amministrazione, non ha più avuto un orizzonte e una meta.
Si è parlato di sfide che attendono la città: la transizione ecologica, quella digitale, la transizione sociale.
Tutto ciò discutendo di nuove traiettorie di sviluppo che prendano il meglio dalle radici culturali che hanno portato Matera al riscatto passando da diverse fasi: dall’abbandono dei Sassi e delle chiese rupestri, al concorso internazionale degli anni ’70, dalla legge 771 del ’86, alla consacrazione quale patrimonio Unesco del 1993, dal premio di pianificazione urbanistica (sempre per i Sassi) del ’95, ed infine nel 2014 alla capitale europea della cultura 2019″.