Perché la raccolta differenziata a Matera non produce nessun beneficio economico per i cittadini?
E’ la domanda che si è posta il gruppo Architetti Innovativi Matera alla luce del recente aumento della tariffa rifiuti (Tari 2024-2025) deliberato dal Comune.
Ecco quanto si apprende da un comunicato stampa:
“I cittadini protestano per un incremento ingiustificato della Tari nonostante la loro diligenza nella raccolta differenziata, che, dati alla mano, si attesta intorno al 70% ma aveva toccato anche punte del 78% negli anni scorsi.
La Tari è passata a Matera da una media di 318,86 euro del 2018 a 400,49 euro del 2023, con altri aumenti in arrivo.
I materani si vedono penalizzati da un servizio che non è all’altezza delle aspettative e da costi che non trovano giustificazione.
In altre città i guadagni che derivano dalla raccolta differenziata vengono girati ai cittadini sottoforma di sconto sulla tariffa.
Cosa che non è mai avvenuta a Matera da quando, nel 2020, è partito il servizio porta a porta della raccolta rifiuti.
In sostanza i cittadini pur essendo virtuosi nel differenziare non avranno mai nessun beneficio perché, semplicemente, il bando di gestione dei rifiuti non prevede che il guadagno della differenziata venga girato ai cittadini.
Ma a quanto ammonta questo guadagno che, in teoria spetterebbe al Comune e quindi ai cittadini?
Gli Architetti Innovativi hanno condotto una stima basata su dati statistici ufficiali, utilizzando come riferimento una città tipo di 60mila abitanti e applicando i dati anche al Sub-Ambito 1 (ovvero Matera, Bernalda, Ferrandina, Irsina e Tricarico) che conta circa 92.000 abitanti.
Riferendosi ai dati ufficiali nazionali ed europei (Legambiente, Comieco, Consorzio Corepla, Compostaggio Italia, CiAl, Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente, Eurostat) emerge che una città come Matera ha un consumo annuale medio di 7800 tonnellate di carta, 1800 tonnellate di vetro, 2640 tonnellate di plastica, 8880 tonnellate di materiale organico, e 420 tonnellate di alluminio, con percentuali di riciclo variabili per ogni materiale.
Dallo studio condotto emerge che il guadagno annuale ottenibile dalla vendita del materiale riciclato è pari a 760mila euro per la carta, 237mila per il vetro, 176mila per la plastica, 285mila per l’organico e 464mila per l’alluminio.
Un totale annuo di 1 milione e 900mila euro che potrebbe essere utilizzato per abbassare la Tari ai cittadini. Se si considera anche il guadagno dei comuni del sub ambito 1, la cifra diventa 2,9 milioni di euro”.
Affermano gli architetti Sergio Venezia e Giovanni Martemucci:
“Le cifre della nostra stima sono cifre importanti, seppur calcolate basandosi sui dati medi riferiti al 2021, non essendo disponibili pubblicamente i dati annui delle quantità di rifiuti differenziati a Matera.
Se si utilizzasse anche solo la metà di quel milione e 900mila euro di danaro proveniente dalla vendita del materiale riciclato, con 950mila euro si compenserebbe quasi completamente l’aumento annuale della Tari che per il 2025 il Comune di Matera ha stabilito in circa un milione di euro (esattamente €1.040.868,56).
Allo stato attuale non si sa che fine facciano questi soldi che sono frutto della diligenza dei materani nel differenziare. Il bando di gara non ne fa menzione, quindi è il caso che l’Amministrazione comunale ne prenda atto e si attivi per poter girare ai cittadini il guadagno della differenziata come premialità per i risultati di riciclo raggiunti.
I continui e costanti aumenti della Tari scoraggiano i cittadini disincentivando la raccolta che infatti è scesa dal 78% al 69% del 2023.
Abbassare la Tari o anche evitare di aumentarla sarebbe l’incentivo più convincente per spronare i cittadini a riciclare di più valorizzando al meglio il potenziale economico del riciclo”.