Si è concluso nel primo pomeriggio di ieri, il convegno dal titolo: “Z.E.S. interregionale jonica, opportunità e sfide per lo sviluppo del territorio”, tenutosi a Pisticci (MT), promosso dalla Regione Basilicata con il supporto organizzativo di Sviluppo Basilicata e di T3 Innovation e moderato dal giornalista di Rai news 24, Gianluca Semprini.
L’evento è stato organizzato con lo scopo di favorire l’informazione sullo stato dell’arte della “ZES interregionale jonica” e per una discussione sulle opportunità in campo, in particolare verso i target primari dell’iniziativa.
Al centro del dibattito la proposta del Piano di sviluppo strategico della ZES, unica lucana a valere sulla ZES interregionale Jonica, già trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri oltre che ai Ministri competenti e in attesa di approvazione.
Frutto di un percorso congiunto con la Regione Puglia e gli stakeholders lucani, avviato nel Giugno scorso, il Piano ha come sbocco principale del sistema logistico regionale il Porto di Taranto, a partire da tre principali Poli logistici e produttivi lucani:
- Melfi (PZ);
- Ferrandina (MT);
- Galdo di Lauria(PZ).
Il convegno si è concluso con le parole dell’assessore regionale alle Politiche di Sviluppo, Roberto Cifarelli, che ha dichiarato:
“Gli obiettivi che ci eravamo prefissi sono stati raggiunti.
Mettendo da parte ogni polemica abbiamo fatto il punto su come procedere sulle Zes, nella convinzione che le stesse sono tra gli strumenti necessari per il Mezzogiorno, senza il quale l’Italia non cresce.
A distanza di due mesi, dal momento in cui abbiamo consegnato il Piano al ministro per il Sud, abbiamo discusso insieme su come far crescere le nostre aree, facendo in modo che ci sia la C, vero obiettivo della Zes interregionale”.
L’assessore alla competitività, attività economiche e consumatori della Regione Puglia, Cosimo Borracino, ha sottolineato:
“Dobbiamo lavorare per migliorare le azioni fatte fino ad ora, mettendo insieme il lavoro presentato dalla Regione Puglia e dalla Regione Basilicata.
Nel tavolo ministeriale dei giorni scorsi sono emersi alcuni suggerimenti per fare in modo che di non rallentare l’iter, ma soprattutto per partire immediatamente con uno strumento utile per la continua crescita dei due territori.
Il lavoro è di buona qualità, ma dobbiamo fare uno sforzo per la cessione di governance al fine di essere nelle condizioni dare celerità anche ad una fase di attivazione di opere pubbliche”.
Sergio Prete, presidente Autorità Portuale Mar Ionio Porto Taranto, durante il suo intervento ha dichiarato:
“Oggi si conclude una settimana particolare.
Questo evento è stato anticipato da una due giorni di discussione presso la Presidenza del Consiglio dove sono state affrontate le problematiche e le azioni da mettere in campo per rendere operative le zone economiche speciali.
Attendiamo indicazioni da parte della Presidenza del Consiglio per perfezionare il piano strategico.
Sono coinvolti 25 Comuni, quindi occorrerà un lavoro molto delicato per mettere insieme tutte queste amministrazioni.
Occorre preparare un documento che regolamenti il funzionamento della Zes, dei suoi organi, delle strutture burocratiche e l’accesso alle Zes.
Dopo anni di crisi, viviamo una fase di grande crescita del porto di Taranto.
L’aumento della produzione con il nuovo stabilimento siderurgico determinerà maggiore movimentazione, ma ancor di più il prossimo arrivo della holding turca e la riattivazione del Terminal container renderanno attrattivo non solo il Porto ma l’intera area ionica”.
Dello Miotti, dirigente dello Svimez, ha osservato:
“Lo scopo delle Zes sarà accelerare i processi di sviluppo dei territori.
Questo è accaduto in tutte le parti del mondo considerato che le Zes sono attualmente circa 4500.
Illuminante è l’esempio della Cina che ha utilizzato le Zes come una sorta di porta girevole sull’economia mondiale.
In questo modo sono entrati capitali, tecnologie, prodotti e imprese”.
Di seguito, altri interventi ascoltati durante il convegno:
Donato Viggiano, direttore generale dip. regionale alle Politiche di Sviluppo:
“C’è stato grande lavoro di elaborazione del piano strategico regionale insieme alla Regione Puglia.
Adesso comincia un nuovo lavoro perché la Zes non è un prodotto, ma un processo che si realizza nel tempo.
Dobbiamo quindi capire come organizzarci rispetto alle pratiche di semplificazione amministrativa.
Con un modello interno dovremo poi lavorare con la filiera istituzionale dei Comuni e delle Province e per la riqualificazione infrastrutturale”.
Vittorio Simoncelli, Coordinatore NRVVIP Regione Basilicata:
“Grazie agli effetti della Zes stimiamo 11 punti di pil in 12 anni, intorno allo 0,8 di valore aggiunto rispetto al pil regionale.
L’organizzazione amministrativa è il tema dei temi, per tutto il Paese, non solo per la Zes.
Noi abbiamo immaginato un tavolo permanente per la semplificazione che sia in grado di mettere insieme tutti i soggetti che a livello regionale lavorano sulle autorizzazioni necessarie.
Tutto questo però deve necessariamente integrarsi sia con la portualità, dominus dell’investimento, ma anche con il Governo nazionale”.
Viviana Verri, sindaco di Pisticci (MT):
“E’ sicuramente un’importantissima occasione di sviluppo e di lancio di questa terra che ha bisogno di sganciarsi dal marchio della zona Sin.
Per questo sarà importantissimo e imprescindibile l’attività di bonifica.
La Zes sarà una occasione importante per portare qui delle aziende sane, che avevano tutto l’interesse a venire in Basilicata in virtù della detassazione e delle semplificazioni”.
Gennaro Martoccia, sindaco di Ferrandina (MT):
“Con la reciproca collaborazione è possibile forse dare risposte positive ai giovani.
L’assenza di rappresentanti del Governo è un fatto non positivo. Sono convinto, comunque, che arriveremo ad un conclusione con la firma degli atti relativi all’istituzione della Zes, dando continuità all’esperienza amministrativa”.
Enrico Gambardella, Segretario Generale CISL:
“Le organizzazioni sindacali avranno un ruolo di stimolo.
Esse rappresentano uno dei partner, al pari delle imprese, delle associazioni territoriali e delle istituzioni, per favorire lo sviluppo.
Il nostro è un territorio che ha particolarmente bisogno di azioni concertate.
La zona economica speciale rappresenta una grande opportunità e noi ne siamo consapevoli, ma non può essere considerata avulsa da una dimensione temporale”.
Angelo Summa, Segretario Generale CGIL:
“Primo sforzo da fare è l’istituzione della Zes, ci sono aspetti ancora da risolvere.
Il tema vero che a noi preoccupa è superare questi ritardi poichè l’attrattività anche della tempistica è essenziale.
Bisogna riempire di contenuti la Zes che si colloca nel cuore della Basilicata, occasione straordinaria per rilanciare la regione”.
Franco Coppola, segretario Uil Matera:
“La Zes jonica è particolare, due regioni diversi e con territori con specificità particolari.
E’ una Zes potenzialmente straordinaria se riusciamo a creare le connettività necessarie affinché tutto sia messo in rete ed a sistema”.
Pasquale Lorusso, Presidente Confindustria Basilicata:
“La vera sfida del futuro è quella di includere anche aziende di dimensioni rilevanti.
Dobbiamo avere un approccio diverso rispetto al passato, le nostre imprese si stanno trasformando.
Dobbiamo favorire l’apertura di corridoi, quello di Suez è fermato dalla burocrazia”.
Paolo Laguardia, Coordinatore Pensiamo Basilicata:
“E’ questa una grande opportunità per la Basilicata e per le imprese di questo territorio.
Auspico che ci siano investitori internazionali che guardino a noi.
La Zes devono rappresentare anche un momento di ultima istanza del prodotto per intercettare lavorazioni intermedie prima che arrivino ai mercati”.
Michele Somma, Presidente CCIAA Basilicata:
“La sfida per le Zes è una sfida per tutta l’Italia.
Uno strumento antico, ma in Italia arriviamo con ritardo.
Per la Basilicata e la Puglia è un’occasione unica perché mette insieme i territori.
Siamo nelle condizioni di cogliere vantaggi, ma non è solo una questione di incentivi.
C’è un aspetto importante, quello della semplificazione, che riguarda anche la legislazione nazionale”.
Massimo De Salvo, Presidente Confapi Matera:
“La nostra Regione è sicura ed è sostenuta anche da investimenti in infrastrutture e in aiuti alle aziende che vogliano investire.
Ci sono tutti i presupposti necessari per far investire”.
Luciano Monti, Associate Partner Digital Strategy & Innovation PWC:
“Il primo punto di forza della Zes ionica è che è un’area vasta, che comprende due Regioni, quindi quello che può sembrare una debolezza in realtà è un punto di forza: tanto più ampia e articolata è la Zes, tanto meno rischiamo di avere una desertificazione.
Il secondo punto di forza sta nel fatto che la legge fa riferimento specifico al regolamento comunitario (1315/2013) il quale impone che le ZES siano incardinate su un corridoio preferenziale, il “corridoio uno”, lo Stoccolma – Palermo, il quale passa strategicamente da Taranto.
Terzo punto di vantaggio: la velocità. la Zes deve essere incardinata nella visione del terzo millennio”.
Antonella Scardino, Director Advisory Ernest & Young Italia auditor progetto Zes Commissione Europea:
“La Zes è una opportunità per i vari territori del sud Italia e l’iter del DPCM è stato quello di definire dei piani strategici per le varie aree”.
Alessandro Panaro, Responsabile Maritime & Mediterranean Economy SRM:
“Due Zes che hanno funzionato sono localizzate nel Nord Africa: una in Marocco e una vicina al Canale di Suez.
I fattori di successo di queste realtà sono stati: grande porto che garantisce imbarco e sbarco merci, una serie di incentivi finanziari per agevolare le imprese e semplificazione delle procedure. Tutto ciò va fatto anche in Italia”.
Pietro Pelù, Direttore Commerciale Imprese Direzione Regionale Campania Basilicata Calabria Puglia Intesa Sanpaolo-Banco di Napoli:
“Il gruppo Intesa Sanpaolo Banco di Napoli sta investendo tantissimo sul sud.
Quello delle Zes è una opportunità che non vogliamo perdere. Siamo partiti da un accordo tra Napoli, Taranto e Bari che stiamo portando avanti”.
Andrea Pastuzzi, direttore Gnosis:
“La nostra azienda ha investito tantissimo in quest’area.
Nel corso degli ultimi cinque anni il nostro personale è cresciuto, quasi duplicato rispetto all’inizio delle attività, e quindi in questo momento abbiamo un’azienda che qui in Basilicata ha un respiro internazionale”.