Più telefoni e meno cibo: ecco come sono cambiati i consumi delle famiglie

La spesa per consumi delle famiglie nel 2024 raggiunge una media di 21.778 euro pro capite, superiore ai livelli pre-Covid, ma ancora di 138 euro al di sotto del picco toccato nel 2007, con un boom delle spese per telefoni e tecnologia e un calo degli acquisti più tradizionali.

Un cambio radicale delle abitudini degli italiani emerso da un’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio, che ha approfondito i consumi dal 1995 al 2024.

Sono sotto i livelli di 30 anni fa, infatti, spese per alimentari (-10,6%), abbigliamento (-3,9%), mobili ed elettrodomestici (-3,5%). Tra le novità spiccano anche quelle relative all’energia elettrica.

Probabilmente, come fa sapere tgcome24, anche grazie al generale impegno delle famiglie per la riduzione degli sprechi e alle politiche di risparmio energetico adottate negli ultimi tempi, il consumo di elettricità e gas è sceso del 16,6%.

Nello stesso periodo i prodotti tecnologici hanno avuto una vera impennata.

I telefoni vedono un incremento della spesa pro capite in termini reali di oltre il 6.500%. In fortissimo aumento anche gli acquisti di Pc, prodotti audiovisivi e multimediali: la spesa è cresciuta del 962%.

Confcommercio spiega che sono tendenze ormai consolidate e sempre in crescita.

All’interno del comparto riguardante il tempo libero si può notare anche il maggiore investimento degli italiani per servizi ricreativi e culturali, che registrano un +90% rispetto a 30 anni fa. Sono aumentati dunque costantemente i consumi connessi al tempo libero a scapito di quelli dei prodotti tradizionali.

Tuttavia, fanno eccezione le spese nella filiera turistica, come viaggi, vacanze, pasti e consumazioni fuori casa. Negli ultimi anni, le presenze hanno registrato numeri record, ma rimangono ancora leggermente inferiori ai livelli pre-pandemici.

“Nel 2024 i consumi legati al tempo libero e quelli nella filiera turistica daranno un forte contributo alla crescita. Ma la nostra economia è ancora in una fase di incertezza.

Molto dipenderà dalla tenuta dell’occupazione, dalla riduzione dell’inflazione, dagli investimenti del Pnrr, dall’andamento della stagione turistica.

E soprattutto dalla piena attuazione della riforma fiscale che può sostenere redditi e consumi delle famiglie”, ha commentato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.