Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere regionale Piero Marrese:
“Lo scorso 30 dicembre la Regione Basilicata ha rilasciato l’Autorizzazione Unica Regionale relativa alla costruzione di un impianto di produzione di biometano da realizzarsi nel territorio del comune di Policoro, nonostante diverse prescrizioni, disposizioni e raccomandazioni l’autorizzazione ha avuto il parere favorevole di tutti gli enti coinvolti.
Balzano però subito all’occhio alcune carenze e incongruenze nella relazione progettuale: la definizione dell’area dove dovrebbe sorgere l’impianto come zona cerealicola, foraggera e zootecnica, descrizione che non rispecchia la reale vocazione di agricoltura di pregio e intensiva della zona dove risiedono circa 2000 persone con diverse aziende agricole.
Inoltre la distanza dall’area protetta “Bosco Pantano di Policoro e costa ionica foce Sinni” è sottostimata, così come non sono chiarite le misure tecniche utili ad assicurare il contenimento delle emissioni odorigene nelle sezioni di trattamento dei digestati trattandosi di ben 7200 mq di tettoie aperte, e il piano di smaltimento nei campi della parte residuale degli stessi digestati.
Da parte nostra non c’è nessuna chiusura pregiudiziale al biometano, ma sicuramente c’è un tema di localizzazione dell’impianto che si andrà ad installare in un’area dalla fortissima vocazione agricola di pregio, dove decine di aziende hanno investito il lavoro di una vita, in un contesto come quello di Policoro in cui da anni si lavora per far crescere anche il turismo.
La procedura autorizzativa eseguita è semplificata poiché le dimensioni dell’impianto sono poco al di sotto della soglia di legge che renderebbero necessaria una VIA, ma stante le perplessità di associazioni di categoria, cittadini, comitati e associazioni potrebbe essere prescritta una procedura più approfondita per valutare con più attenzione l’impatto ambientale in quel particolare contesto.
Rivolgo, pertanto, un appello alla Giunta Regionale ed in particolare all’Assessore all’Ambiente Mongiello a fermarsi un attimo e a valutare approfonditamente con tutti i soggetti interessati, l’opportunità della localizzazione dell’ opera in quel particolare contest, o se non sia il caso di una delocalizzazione, anche alla luce dei numerosi impianti di biometano che sono stati autorizzati negli ultimi mesi nella nostra regione”.