Vivace partecipazione Martedì pomeriggio presso il Palazzo Marchesale di Pomarico (MT) per la manifestazione promossa dall’UNPLI Basilicata nell’ambito della “X Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali”, iniziativa istituita nel 2013 dall’Unione Nazionale delle Pro Loco per custodire e valorizzare i dialetti, tesoro del nostro patrimonio culturale immateriale.
Nell’ambito della manifestazione c’è stata la consegna di riconoscimenti agli autori finalisti che hanno rappresentato la Basilicata al Premio Nazionale “Salva la tua lingua locale” (edizione 2022), concorso per opere in dialetto o in lingua locale collegato alla “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali” che saranno ufficialmente insigniti il 26 gennaio a Roma presso il Campidoglio.
Si tratta di:
- Margherita Laterza, finalista della sezione “Premio Tullio De Mauro”,
- Filippo Di Giacomo, finalista sezione “Poesia edita” (non presente all’iniziativa),
- Giuseppe Biscione, finalista sezione “Teatro inedito”,
- Giuseppe D’Avenia D’Andrea, finalista sezione “Musica”,
- Biagio Giuseppe Faillace, menzione speciale della Giuria” Premio Tullio De Mauro” (non presente),
- alla memoria di Mauro Tartaglia è andata la menzione speciale della Giuria del Premio “Salva la tua lingua locale”.
Unitamente ai finalisti, anche alla Pro Loco “Corletana” (Corleto Perticara), alla “E. Mattei” di Pomarico e alla Pro Loco Senise sono stati consegnati riconoscimenti per aver contribuito alla diffusione del Premio.
Al dibattito, coordinato dal consigliere nazionale UNPLI Basilicata, Pierfranco De Marco, dopo i saluti istituzionali di Francesco Mancini e Michele Colasurdo, rispettivamente sindaco di Pomarico e presidente della locale Pro Loco, è intervenuto il presidente UNPLI Basilicata, Vito Sabia che ha dichiarato:
“L’iniziativa promossa dall’UNPLI Basilicata concorre ad accreditare il dialetto a diversi livelli, anche formali, per descrivere il tessuto culturale delle comunità, attraverso testi in prosa, poesia e musica, di carattere profondo e tradizione diretta, che conservano memoria della nostra identità storica.
Il dialetto, in quanto sorgente a cui attingere con continuità, è un patrimonio culturale che va sapientemente custodito: esso rappresenta una risorsa comunicativa in più, un arricchimento nel repertorio individuale accanto all’italiano in virtù del suo potenziale espressivo.
È essenziale tenerlo in vita alimentandone la cultura attraverso lo studio della sua peculiare parlata, anche nell’era odierna segnata dal linguaggio dei social network”.
Dopo l’intervento di Saveria Catena, vicepresidente UNPLI Basilicata è seguita la relazione della professoressa Patrizia Del Puente, docente di Glottologia e Linguistica all’Università Degli Studi della Basilicata che si è soffermata sulla rilevanza dello spaccato culturale e paesaggistico del territorio lucano che si traduce in una ricchezza linguistica incredibile, un unicum nel panorama mondiale.