Il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, Martedì 26 Novembre, ha ispezionato gli uffici del Gruppo Poste Italiane.
Nei confronti della società l’autorità ha avviato, infatti, un procedimento istruttorio.
Questi i motivi alla base della decisione, così come riporta il Corriere della Sera:
“per accertare una presunta pratica commerciale scorretta, posta in essere nell’ambito del servizio di recapito della corrispondenza e, in particolare delle raccomandate.
L’ipotesi è che il cliente/mittente che decida di rivolgersi a Poste per inviare una raccomandata possa essere ingannevolmente indotto ad acquistare un servizio pubblicizzato da claim che ne enfatizzano determinate caratteristiche che, nella sua concreta erogazione non vengono, poi, rispettate.
Si teme che l’avviso di giacenza del plico raccomandato venga spesso depositato nella cassetta postale del destinatario senza previo accertamento della presenza o meno del medesimo al proprio domicilio.
In questo modo, il destinatario che voglia entrare in possesso del plico è costretto ad esperire procedure alternative previste da Poste, con uno slittamento dei tempi di consegna ed un dispendio di tempo ed energie che non sarebbe necessario qualora il tentativo di consegna venisse realmente effettuato.
Secondo l’Autorità, Poste Italiane avrebbe veicolato messaggi ingannevoli riguardo al servizio di ritiro digitale, vale a dire la versione evoluta della consegna fisica, delle raccomandate, con riferimento alle relative condizioni economiche e di utilizzo”. (Fonte La Legge per tutti).
Sempre secondo quanto si legge da La Legge per Tutti:
“Per queste presunte inadempienze, Poste Italiane rischia fino a 5 milioni di euro di sanzione“.
Soddisfatto il Codacons.
Il presidente Carlo Rienzi, in una nota, infatti, sottolinea:
“I servizi forniti da Poste, specie quello relativo alle raccomandate, vengono utilizzati ogni giorno da migliaia di consumatori, ed il rischio quindi è che una eventuale pratica scorretta abbia colpito un bacino d’utenza molto vasto.
Per tale motivo se l’Antitrust dovesse accertare illeciti, Poste sarà chiamata a rimborsare i clienti coinvolti nella pratica commerciale scorretta per i danni economici subiti.
In tal senso il Codacons annuncia fin da ora azioni legali contro l’azienda qualora siano accertate irregolarità, per far ottenere ai consumatori i risarcimenti loro spettanti”.