Mercoledì il Parlamento europeo ha approvato un regolamento che stabilisce che entro un anno tutti i bonifici dovranno essere istantanei e senza costi aggiuntivi per gli utenti, cosa che accade già da tempo in diverse nazioni, come ad esempio il Regno Unito, o che è comunque possibile per chi possiede dei conti PayPal o una carta Revolut o Wise.
Spiega today che “la tecnologia per rendere possibile i bonifici immediati esiste ormai da anni tuttavia, all’inizio del 2022 solo l’11% di tutti i bonifici in euro nell’Ue era istantaneo, e molte banche forniscono ancora il servizio come opzione ma a costo maggiorato.
“Passare dai bonifici ‘del giorno dopo’ a quelli ‘di dieci secondi’ è un evento sismico, paragonabile al passaggio dalla posta tradizionale alle email.
Eppure oggi quasi nove bonifici in euro su dieci sono ancora elaborati come bonifici tradizionali ‘lenti’.
Non c’è alcun motivo per cui molti cittadini e imprese dell’Unione non possano inviare e ricevere denaro immediatamente: ‘la tecnologia che consente di effettuare pagamenti istantanei è già disponibile dal 2017’, ha dichiarato la commissaria ai Servizi finanziari, Mairead McGuinness, nel presentare il pacchetto.
I pagamenti istantanei consentono di trasferire denaro a qualsiasi ora del giorno entro dieci secondi.
Questo è molto più veloce rispetto ai bonifici tradizionali, che vengono ricevuti dai prestatori di servizi di pagamento solo durante le ore lavorative e arrivano sul conto del beneficiario solo il giorno lavorativo successivo.
Questo significa che un bonifico può richiedere fino a tre giorni per arrivare, ad esempio se fatto di venerdì.
I pagamenti istantanei aumentano significativamente la velocità e la convenienza per i consumatori, ad esempio per il pagamento di bollette o per ricevere bonifici urgenti in caso di emergenze.
Inoltre contribuiscono a migliorare significativamente il flusso di cassa e a ridurre i costi per le imprese, in particolare per le Pmi, perché liberano il denaro attualmente bloccato in transito nel sistema finanziario, il cosiddetto ‘flusso di pagamenti’, che secondo i calcoli dell’esecutivo comunitario ammonta a quasi 200 miliardi di euro ‘bloccati’ ogni giorno”.