Il Consigliere Regionale Luca Braia (Italia Viva) in un comunicato sottolinea l’urgenza di dare risposte adeguate alle produzioni cinematografiche che intendono girare in Basilicata, necessarie per lo sviluppo culturale per il territorio lucano.
I dettagli nell’intervento che segue:
“Nessun futuro per Matera 2019, nessun rinnovo del contratto Rai, azzerati i contributi ai comuni per la promozione degli eventi estivi, spenti i riflettori sulla promozione dell’agroalimentare, oscuriamo anche la Film Commission e il cinema e la Basilicata può tornare nel buio nero, color petrolio.
L’industria culturale e creativa si è rivelata anche per la Basilicata, un potente strumento concreto di comunicazione e promozione territoriale, di crescita della regione, di contrasto attivo al fenomeno emigratorio: i dati positivi del comparto degli ultimi anni e i vari successi nazionali ed internazionali lo dimostrano.
A fronte di questo, che possiamo affermare senza temere smentita, l’attuale governo regionale, ad oggi, nonostante richieste scritte e incontri formali, non ha mai fornito indicazioni e interpretazioni di Statuto per far operare la Fondazione Lucana Film Commission nell’attuazione del piano delle attività 2019, già approvato dalla Giunta nel settembre scorso.
Quale sia la tempistica della discussione della delibera nelle due competenti commissioni consiliari perché si approvi in via definitiva, il piano delle attività 2019 e si confermi, come minimo, il sostegno di euro 1.040.000 ai sensi della l.r. 26/2011 non è dato saperlo.
I 30 giorni previsti in quella dGr sono ben che passati, presentiamo pertanto, insieme ai colleghi Polese e Pittella, una interrogazione urgente al presidente della Giunta su diverse questioni correlate alla idea e visione di sviluppo che questo governo regionale ancora non ha espresso rispetto a tutto, compreso il futuro dell’impresa dell’audiovisivo e cinematografica in Basilicata.
Non è più solo Matera ad essere scelta per le sue peculiarità dalle produzioni cinematografiche ma, grazie al lavoro fatto in questi anni, l’intera Basilicata che è diventata protagonista – e non più solo sfondo – di un piccolo distretto dell’audiovisivo riconosciuto che, con le sue piccole e medie aziende, favorisce un tipo di sviluppo culturale ancora non calcolato completamente nelle sue intere ricadute economiche presenti e future.
Lo scopo con cui, nel 2012, è stata istituita la Lucana Film Commission era quello di valorizzare il territorio lucano attraverso il sostegno alla realizzazione di opere di produzione di audiovisivi regionali, film, fiction Tv, spot pubblicitari, documentari e ogni altra forma di produzione audiovisiva che incrementasse la visibilità della Basilicata e anche delle produzioni e coproduzioni lucane.
Gli addetti ai lavori nazionali riconoscono il buon lavoro svolto sino ad ora, le prime analisi di contesto su tempi lunghi confermano che nel cinema e nell’audiovisivo i fondi pubblici in Basilicata hanno restituito almeno sette euro per ognuno investito, con un impatto complessivo di 4 milioni e mezzo di euro, con 107 tra imprese di cinema, radio e televisione totalmente lucane a vario titolo coinvolte.
Nel 2018 si è molto rafforzato il brand ‘Basilicata terra di cinema’ permettendo di valorizzare maestranze tecniche e artistiche coinvolte in uno dei principali successi italiani di quella stagione, come ‘I Tre moschettieri’ di Veronesi.
Dopo i grandi successi, per citare quelli più noti e recenti senza scomodare Pasolini e da Mel Gibson in poi, anche il 2019 è stato un anno importante per verificare la potenzialità di traino che la Basilicata può avere su tutto il settore audiovisivo e culturale del Mezzogiorno, che sta aumentando notevolmente i suoi indici.
La produzione internazionale di James Bond e quella nazionale della fiction ‘Imma Tataranni’, tra le altre, ne sono, ultime in ordine di tempo, un esempio straordinario per ricadute economiche e turistiche che già cominciano a dare frutti.
Il prossimo futuro, ci vedrà, per la portata di livello mondiale di tali produzioni che potrebbero moltiplicarsi ulteriormente, protagonisti comunque grazie alle scelte fatte – e da fare – sul segmento legato al Cineturismo, per il quale il Gal Start2020 si è con coraggio e lungimiranza già fortunatamente avviato.
Ci chiediamo, ma questo governo regionale si rende conto quali opportunità si rischia come Basilicata di perdere dopo tanto lavoro fatto?
A tal proposito, quando sarà designato il presidente della Fondazione come previsto dallo Statuto?
Nel maggio del 2019 è purtroppo venuto a mancare Luigi Di Gianni e da allora (8 mesi) la nuova giunta Bardi non ha inteso designarne il sostituto e la Lucana Film Commission opera attualmente con un Consiglio d’amministrazione che vede un presidente facente funzioni e un solo consigliere.
Anche i contratti dei dipendenti e dei consulenti sono in scadenza e presto decadrà l’attuale cda.
Quale programmazione può fare un organismo senza legittimazione ufficiale?
La Regione Basilicata intende o meno dare solide fondamenta al settore, per farlo evolvere e consolidare oltre il 2019 o intende spegnere anche questa visionaria scelta del passato che ha, nonostante i margini di miglioramento sempre possibili, portato tanti benefici alla nostra terra?
Serve programmare per tempo avvisi pubblici e dotazione finanziaria adeguata per aumentare le opportunità di una filiera ormai matura nelle sue competenze e capacità, spingendo anche e soprattutto sul protagonismo delle risorse locali, sulla formazione delle maestranze specializzate e occorre dare con urgenza le adeguate risposte alle produzioni cinematografiche che intendono girare in Basilicata, quali ad esempio quella della fiction Imma Tataranni, per citarne una.
Serve avere una visione e mettere mano con urgenza alla programmazione per non vanificare gli sforzi e gli investimenti fatti ma, al momento, anche di questo settore, si sono perse di vista le priorità strategiche in questa nostra regione”.