Si è appena concluso il convegno internazionale di studi dedicato a “Rocco Scotellaro, un intellettuale contadino scrittore oltre la modernità”, che ha visto confluire a Tricarico e Matera esperti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero.
L’iniziativa, che rientra nelle celebrazioni volute dalla Regione Basilicata per il tramite dell’APT, e in collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019 e con il Comune di Tricarico, ha riunito studiosi con profonda competenza nei campi d’interesse che riguardano il poeta-sindaco di Tricarico.
Il Convegno, in perfetta aderenza con le premesse progettuali, ha inteso liberare Scotellaro dal vincolo localistico e pseudo politico in cui lo si vorrebbe relegare, per proiettarlo invece nella dimensione larga della storia della cultura letteraria italiana del Novecento in cui viene ad occupare un posto peculiare.
Ha detto Franco Vitelli coordinatore del comitato scientifico:
“Si tratta di orientare la ricerca al fine di rendere Scotellaro un personaggio chiave nella costituzione di un nuovo canone che porti poi con naturalezza alla sua presenza nei programmi e nelle antologie scolastiche.
Un lavoro di lunga durata a fronte del quale non serve lo spirito un po’ lagnone delle rivendicazioni a favore di un Sud pregiudizialmente escluso”.
Lo spettro largo delle relazioni ha scandagliato le problematiche storiche e socio-economiche del tempo di Scotellaro senza chiusure in uno “storicismo ristretto” e con forte interazione col tempo presente.
Si potrebbe dire che, in modi vari, il nodo affrontato dal convegno è stato quello del rapporto fra tradizione e modernità; il ruolo nevralgico del mondo contadino, dell’arcaico come principio primo che fa sentire il suo peso ancora oggi.
In tal senso ha valore di pregnante metafora interpretativa la scoperta comunicata da Mauro Saito circa il fatto che sulla tomba scotellariana, opera di Rogers architetto modernista, aleggi la suggestione di una tomba megalitica senegalese e di quella micenea degli Atridi.
Caratteristica propria del convegno è stata l’apertura del “caso Scotellaro” verso campi disciplinari molteplici e tuttavia nel segno dell’unità: filologia, lingua, letteratura, socio-economia, arte, musica e altro ancora.
Afferma il direttore di APT Basilicata, Antonio Nicoletti:
“Sono stati tre giorni molto intensi che hanno visto, sia a Tricarico che a Matera, una folta partecipazione di pubblico, non solo di studiosi, ma anche di appassionati e di cittadini comuni.
Il programma delle celebrazioni continuerà con altre autorevoli iniziative.
Oltre alla pubblicazione degli inediti, a settembre sono previsti seminari di studi, una mostra di 45 artisti che si sono ispirati all’opera di Scotellaro presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a cura di Giuseppe Appella, e ancora altre attività che, come abbiamo potuto vedere in questi giorni, stanno dando una nuova luce alla figura del grande poeta lucano”.