Sanità, lavoro, acqua: “la Basilicata regina di tante crisi, è giunto il tempo di rimboccarsi le maniche”! L’appello

La Basilicata regina di tante crisi, come è la nostra regione ad oggi, ha quanto mai bisogno di protagonismo e soprattutto di visione.

Quella programmazione mancata in questi anni, caratterizzati da forte miopia politica, da superficialità gestionale e da ‘soprassedismo’ istituzionale.

Per questo 2025 come Uilp, invochiamo e pretendiamo uno scatto di reni da parte di chi ci amministra, perché la fase delle troppe emergenze, (sanitaria, demografica, generazionale, occupazionale e idrica), non si tramuti in coma irreversibile”.

Lo dichiara Carmine Vaccaro segretario responsabile della Uil Pensionati di Basilicata, a nome di tutta la segreteria sindacale della UilP lucana.

Dice Vaccaro:

“Dalla sanità negli ultimi 5 anni abbiamo assistito ad una stagnazione per non dire collasso del sistema di assistenza alla popolazione.

In Basilicata abbiamo purtroppo subito lo smantellamento della rete di prossimità al cittadino, senza riuscire a garantire quel minimo di ausilio alla popolazione anziana, disabile, fragile ma anche indigente.

Il Piano sanitario regionale va costruito insieme all’apporto delle parti sociali coinvolte, dei sindacati e delle associazioni di categoria.

La fase del Covid è terminata da un pezzo, non ci sono più scuse.

C’è poi la questione lavoro in una realtà caratterizzata da una struttura demografica prevalentemente anziana, con elevato indice migratorio giovanile e oltre 3500 residenti in meno in un solo anno.

I giovani fuggono per trovare lavoro, mentre chi ce l’ha fa fatica a conservarlo.

Basti guardare ai settori nevralgici per l’economia della nostra regione: automotive e petrolio.

Se non si governano in entrambi i casi i processi di transizione energetica, rischieremo una bomba sociale con migliaia di famiglie senza reddito costrette ad emigrare.

Anche qui serve l’impegno concreto delle istituzioni locali sia nei confronti delle aziende (Stellantis, Eni e Totale) sia nei confronti del governo nazionale.

Senza lavoro non c’è futuro per questa terra, rischiamo di essere condannati ad essere lo spizio d’Italia.

Inoltre c’è la crisi idrica.

Specchio di una inoperosa gestione della risorsa.

Sia da parte degli enti deputati a salvaguardare un bene vitale come l’acqua, sia da parte di chi come il presidente della Regione, Vito Bardi, avrebbe dovuto vigilare sulla corretta manutenzione degli invasi, in questo caso del Camastra, e non lo ha fatto.

Con effetti devastanti sulle famiglie, (a Natale Pignola è rimasta senz’acqua), e sulle attività ricettive.

Per cui abbiamo chiesto ristori ma anche l’azzeramento delle bollette dell’acqua.

La programmazione, la visione per il futuro di questa regione è totalmente mancata nella passata legislatura.

Come pure la condivisione con le parti sociali.

Come sindacati siamo stati bistrattati negli anni passati.

Ci auguriamo che questo nuovo anno e questa nuova legislatura, possano smentire la cattiva luce con cui è iniziato il Bardi bis a causa di questa emergenza idrica, e dare invece avvio ad una stagione di ricostruzione di un tessuto di infrastrutture, di servizi, e di opportunità a beneficio della popolazione, Non possiamo più attendere.

È giunto il tempo di rimboccarsi le maniche, e per chi non fosse in grado di capire l’urgenza di un impegno concreto adesso, suggerirei altre strade della politica.

Quella del fare è un’altra cosa”.