“Garantire la tutela della salute degli anziani e dei residenti nelle aree rurali, oltre a pensioni dignitose con l’obiettivo su più fronti di raggiungere una più alta qualità della vita”: questo l’impegno dell’Associazione Nazionale Pensionati della Cia-Agricoltori Basilicata che ha tenuto a Potenza l’assemblea elettiva con la presenza di una cinquantina di delegati in rappresentanza di circa 8mila pensionati associati.
L’assemblea – conclusa dal presidente nazionale Anp-Cia Alessandro Del Carlo – ha eletto nuovo presidente Leonardo Persiano, veterinario in pensione e titolare di azienda agricola a Rotondella (MT) e vice Antonia Giano, ex insegnante di Paterno (PZ) e presidente Unitre impegnata nel sociale, insieme alla direzione composta di 11 componenti in rappresentanza di tutte le aree agricole della regione.
Presidente onorario è stato eletto Giovanni Bulfaro, storico dirigente del movimento dei coltivatori, già Alleanza dei Contadini e Cic.
Come si apprende dal Comunicato Cia–Agricoltori Basilicata:
“tra gli argomenti affrontati il proseguimento della mobilitazione sul sistema pensionistico affinché siano recepite le richieste dell’Associazione fino alla riflessione sui servizi necessari, la definizione di un progetto di telemedicina e la promozione della cooperazione di comunità.
Inoltre, l’importanza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), quale programma ambizioso e grande risorsa volta al cambiamento e all’innovazione, in campo economico e sociale, che pone impegni per realizzare una maggiore sostenibilità del sistema produttivo, ancor più rispettoso dell’ambiente e della qualità della vita delle persone.
Durante l’assemblea è stato reso noto che Domenica 20 Marzo prossimo a Scanzano Jonico (MT) si terrà una manifestazione della Cia con la presenza di delegazioni da tutte le regioni del Sud per rivendicare misure di breve e medio periodo per permettere alle aziende agricole di fronteggiare gli effetti della guerra russo-ucraina, acuiti dal caro-energia e dal boom delle materie prime, partendo dall’eliminazione dell’Iva sulle accise per il gasolio e dagli incentivi alla semina di mais.
Misure che, secondo la Cia, nel breve periodo devono consistere nell’introduzione di sostegni volti a remunerare le perdite delle imprese agricole in seguito all’aumento dei costi di produzione (misure fiscali, credito d’imposta, fondi ad hoc per la sostenibilità economica delle aziende) e di interventi specifici per i comparti direttamente colpiti dalla crisi russo-ucraina (mais, zootecnia, vino, proteaginose).
In particolare, bisogna:
- introdurre la possibilità di consolidare e/o ristrutturare il debito delle imprese agricole (mutui inclusi);
- eliminare immediatamente l’Iva sulla parte delle accise per il gasolio;
- eliminare definitivamente tutti gli oneri di sistema e le addizionali sull’energia elettrica;
- incentivare la semina di mais (ad esempio con aiuti a ettaro) anche attraverso strumenti assicurativi, in grado di remunerare un’eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali;
- introdurre deroghe e percorsi di semplificazione sia sul fronte delle agroenergie sia su quello del recupero della potenziale produttivo (ad esempio deroghe all’inverdimento Pac);
- sbloccare con urgenza le risorse del PNRR sulle misure agro-energetiche;
- includere gli agricoltori tra i beneficiari del credito d’imposta introdotto nel decreto Sostegni-ter a favore delle imprese energivore;
- monitorare e garantire un’equa distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera agroalimentare, a partire dal rispetto del quadro normativo sulle pratiche sleali;
- incentivare i consumi di prodotti agroalimentari attraverso interventi di natura fiscale e/o sotto forma di indennizzi a partire dalla fasce più deboli e a rischio della popolazione”.