“La stretta monetaria è già costata alcune decine di milioni di euro di extra costi alle medie e piccole imprese materane.
Si rischia di frenare lo sviluppo delle nostre imprese; la marginalità viene contratta all’osso e dunque anche la volontà di mettere in atto quelle misure utili ad aumentare la propria competitività”.
Così spiega Gentile, presidente di Confartigianato Imprese Matera, che aggiunge:
“Gli artigiani rinunciano a evoluzioni di processo, acquisto di nuovi macchinari, rivoluzione degli spazi di lavoro, perché tutto questo costa e le MPI rischiano di non poterselo permettere, contraendo così drammaticamente la propria capacità di stare sul mercato ed esprimere tutto il loro valore.
Non si tratta di un rischio futuro.
Già oggi i segnali di tensioni sulla domanda di credito sono evidenti, con i prestiti alle piccole imprese lucane che scendono tra il 5 e il 7 p.c. in un anno.
Con l’aggravante della fatica delle MPI che hanno già dovuto far fronte all’aumento delle materie prime e dell’energia.
Con il nuovo rialzo approvato nella seduta del 14 settembre, la BCE, in poco più di dodici mesi ha rialzato i tassi ufficiali 10 volte, per complessivi 450 punti base.
È presumibile, quindi, che nel corso dell’anno si propagheranno effetti restrittivi sulla propensione ad investire.
Una “tempesta perfetta” dato che si aggiunge ad altri diffusi segnali di rallentamento del ciclo economico.
I rialzi dei tassi di interesse hanno allargato la distanza, ormai strutturale, del mondo del credito tradizionale dalle esigenze della micro e piccola impresa”.