Come anticipato ieri, un grave incidente è avvenuto sulla Basentana, nei pressi del bivio “Macchia di Ferrandina”, in direzione Potenza.
Come conferma Anas, tre sono le auto coinvolte, una Fiat Uno, una Toyota Rav 4 e una Seat Ateca.
Sul posto: elisoccorso, quattro ambulanze, Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco di Matera.
Pare che questi ultimi abbiano estratto dalle lamiere cinque persone, due di loro senza vita.
Avrebbero perso la vita l’uomo al volante della Toyota e la donna che guidava la Seat Ateca.
Si presume che l’incidente sia stato causato da un sorpasso azzardato, per questo gli animi affranti delle persone stanno riaccendendo la polemica circa la messa in sicurezza di quella che è stata ribattezzata “strada della morte”.
Manca uno spartitraffico e, stando ai ripetuti incidenti, sarebbe il caso di innalzarlo al più presto.
L’Associazione IPAZIA di Salandra chiede un incontro urgente con l’assessore Merra per valutare insieme il da farsi:
“Si continua a morire sulla SS407 Basentana. L’incidente, avvenuto nel territorio di Ferrandina, ha un bilancio pesante: un morto e tre feriti gravi.
Questo ennesimo episodio riapre il dibattito sulla messa in sicurezza della SS407 Basentana di cui ancora aspettiamo la cantierizzazione del primo lotto, appaltato nel mese di maggio e l’avvio delle procedure di gara previste nel cronoprogramma redatto alla presenza di sua eccellenza il Prefetto nel giugno del 2018.
Oggi, così come già detto, trascorsi i tempi tecnici, siamo qui insieme agli amici dell’Associazione Ambiente e legalità di Ferrandina, con la sua presidente Anna Maria Dubla a chiedere all’assessore alle Infrastrutture Donatella Marra un incontro al fine di valutare i tempi per l’attuazione del cronoprogramma per la messa in sicurezza della Basentana”.
La consigliera comunale di Ferrandina, Tiziana Pirretti, suo malgrado testimone dell’incidente che ha strappato la vita ad altre due persone, ha commentato:
“Su una delle più importanti arterie della Basilicata la S.S. 407 Basentana, ancora una volta si versa sangue.
L’aver assistito in diretta al terribile impatto mi ha caricata di ulteriore rabbia e sgomento per qualcosa che si sarebbe potuto evitare.
Forse quel minuto che sembrava perso per la richiesta di mio figlio di fermarmi alla Esso per l’acquisto di un pallone, ha evitato un coinvolgimento diretto.
Ciò non cambia lo stato d’animo nell’apprendere la notizia dell’ennesimo decesso su questa strada.
Lo scontro, il fumo, i volti delle persone coinvolte sono fissi nella mia mente.
Proroghe su proroghe relative all’inizio dei lavori portano ancora tanto dolore e siamo davvero stanchi.
Forse è l’ora di occupare le strade e, a questo punto, ci denunciassero pure. Io non ho paura”.