Desta preoccupazione la situazione venutasi a creare con la costituzione della società delle Aree Produttive Industriali Basilicata.
Scrive in proposito la Sindaca di Pisticci (MT), Viviana Verri:
“Quale futuro per la Zona economica speciale lucana?
Nella seduta del Consiglio Regionale dello scorso 16 Febbraio si è consumato, dopo mesi di turbolenze amministrative, l’ultimo atto per la costituzione della società delle Aree Produttive Industriali Basilicata (API-BAS spa), che porterà alla messa in liquidazione e successivo scioglimento del Consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza, gravato da una debitoria di oltre 60 Milioni di euro.
La riforma, pur non coinvolgendo direttamente, in questa fase, il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Matera che resterà nell’esercizio delle sue funzioni (almeno fino a quando non sarà completata la liquidazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale potentino), desta non poche preoccupazioni, soprattutto se guardiamo ad alcune questioni che la nuova società si troverebbe ad affrontare, come la gestione delle azioni da promuovere nelle ZES (Zone economiche speciali), Zone Franche Doganali, Aree SIN (Siti di interesse nazionale).
In attesa di capire in che modo la nuova realtà societaria potrà incidere sull’assetto delle competenze del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Matera, esprimo forte preoccupazione per quella che sarà l’attenzione riservata alle aree industriali del materano all’indomani di questa contestata e, ancora per molti versi oscura, riforma.
Quale futuro per lo sviluppo della ZES Jonica e l’istituzione delle Zone Franche Doganali?
Nel mese di Novembre 2020, inviai una missiva all’Assessore alle attività Produttive Francesco Cupparo, fautore della proposta di candidare quale zona franca doganale l’area industriale della Valbasento di Ferrandina (MT), secondo quanto previsto dal DL N. 76 del 16 Luglio 2020 (c.D. Decreto Semplificazioni) che prevede di istituire nelle ZES aree nelle quali opera il regime di sospensione dell’IVA per le merci importate e da esportare.
Nella lettera (rimasta priva di riscontro alcuno da parte dell’Assessore) chiedevo di valutare, ai fini dell’istituzione della zona franca doganale della ZES Jonica, la perimetrazione di aree ricadenti nella zona industriale della Valbasento di Pisticci, sia in virtù della contiguità territoriale con l’area industriale di Ferrandina (MT), sia in virtù dell’infrastrutturazione di cui è dotata.
Infatti il DL Semplificazioni consentiva a ciascun Comitato di indirizzo delle ZES (di cui l’Assessore fa parte) di formulare proposte di perimetrazione di zone franche doganali all’interno delle istituite ZES, entro il 31 Dicembre 2020.
Nessuna risposta è pervenuta dall’Assessore, così come nessuna valida spiegazione per la mancata considerazione dell’area ZES ricadente nel territorio pisticcese ai fini dell’istituzione della Zona franca doganale, men che meno si è proceduto ad effettuare sopralluogo alcuno prima di individuare l’area che meglio risponderebbe all’istituzione della zona franca.
Se questo è il livello di attenzione che la Regione mostra per lo sviluppo industriale della Valbasento, ora che le aree sono gestite dal CSI Matera, cosa dovremmo aspettarci quando anche il CSI Matera sarà assorbito dalla nuova società Api-Bas, accentrando ulteriormente sul capoluogo di Regione tutte le scelte strategiche per lo sviluppo economico dell’intera regione?
E il materano, ancora una volta, paga pegno“.