Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Sindaco di Tricarico, Paolo Paradiso:
“Sul dimensionamento scolastico ritengo che ci si debba porre con molta più accoratezza: i numeri ampiamente previsti fin dalla pubblicazione del Decreto interministeriale 127 del 30 giugno, che ha succeduto il Decreto del Ministero dell’Istruzione e del merito del 30 aprile 2023 n. 70, avrebbero imposto un ragionamento molto più ampio e approfondito.
Passare dall’attuale normativa vigente a quella prevista è una vera scure per il sistema scolastico regionale, con ripercussioni inevitabili sull’assetto territoriale.
Infatti, come ha anche ben evidenziato Paolo Laguardia della Cgil, passare dalle 110 istituzioni scolastiche, seppur parte di esse assegnate in reggenza, alle 84 previste dal Decreto interministeriale non potrà che avere ripercussioni negative sul personale scolastico, sugli alunni sulle famiglie e, in generale, sulla governabilità degli istituti, con l’inevitabile conseguenza di tagli al personale scolastico tutto.
È necessaria una visione ‘ampia’ di quello che si vuole far diventare la Regione Basilicata e assegnare la sede di un istituto scolastico in un territorio, piuttosto che non assegnarla, rientra in questa visione.
L’unico aspetto positivo della nuova normativa, che mi permetto di rilevare perché di fondamentale importanza, è che non c’è un numero minimo e massimo di alunni perché un‘istituzione scolastica sia autonoma ma è sufficiente rientrare nel parametro generale del rapporto numero alunni/autonomie scolastiche: la nuova normativa, infatti, consente di ottenere il numero di autonomie scolastiche sulla base dell’intera popolazione scolastica regionale semplicemente dividendo il numero totale degli studenti lucani per 900, parametro previsto dalla norma, il che significa che possono esserci istituti grandi che compensano i numeri di istituti più piccoli.
In tale ottica, ritengo fondamentale mantenere nel maggior numero possibile di comuni i presidi scolastici; avere un istituto in più nei piccoli centri e uno in meno nei centri più grandi comporterebbe un segnale di speranza per i primi e non sarebbe un dramma per i secondi.
Spero che la Provincia di Matera dia un impulso al Piano e che, assieme a tutte le parti coinvolte, si possa giungere a una soluzione ottimale, capace di preservare i servizi delle Istituzioni scolastiche presenti nei territori periferici”.