“Vorrei ricordare ai consiglieri di opposizione che il Presidente della Regione, di qualsiasi regione, non determina i piani industriali di una società multinazionale.
Vale per me, così come per i miei predecessori o i miei colleghi delle altre Regioni che erano interessate a questo investimento così importante.
Abbiamo posto in essere – come Regione Basilicata – tutte le iniziative e le relazioni istituzionali per raggiungere l’obiettivo, come abbiamo sempre fatto, anche con successo come nel caso dell’annuncio che dal 2024 sarà attiva a Melfi la nuova piattaforma di produzione per 4 modelli elettrici”.
Lo scrive in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che spiega:
“Come tutti sanno avrei preferito Melfi quale sede della Gigafactory e ho sposato la battaglia delle associazioni datoriali e dei sindacati.
Ma la decisione di Stellantis non è stata presa in Basilicata e nemmeno in Italia.
Viviamo un’epoca nuova, dove le istituzioni sono sempre più spesso scavalcate da decisioni e logiche globali, piaccia o meno, giusto o sbagliato che sia.
A ogni modo, anche da un punto di vista logistico, la scelta di Termoli – unitamente agli investimenti previsti da Stellantis a Melfi e comunicati al Governo nazionale – non penalizza la Basilicata.
In un’economia globalizzata le multinazionali effettuano scelte in base alle economie di scala, ai benchmark di produttività e quello che conta alla fine è la conservazione e il potenziamento delle catene del valore sui nostri territori.
Mi avrebbe fatto piacere leggere la stessa chiave interpretativa quando Stellantis annunciò 20 giorni fa il suo piano per Melfi, ma più delle polemiche politiche sterili a me interessa il futuro dei lavoratori lucani.
Viviamo in un’economia globale dove basta che in Asia si limitino le esportazioni dei semiconduttori per pregiudicare migliaia di posti di lavoro in Basilicata.
Dobbiamo comprendere e accettare queste dinamiche.
Poi, capisco le polemiche politiche, le opposizioni fanno il proprio lavoro, ma la scelta di Termoli difende i posti di lavoro a Melfi e questa mi pare una buona notizia, sia per il nostro territorio che per il Sud nella sua interezza.
Anche la Basilicata – a dispetto di chi vagheggia uno “splendido isolamento” fuori dalla storia – è inserita in un contesto interregionale, nazionale e globale, grazie alle grandi aziende che insistono nel nostro territorio.
Anzi, dovremmo fare in modo di attrarne di altre, dato che gli investimenti stranieri in Basilicata sono una grande opportunità per i nostri lavoratori e per i lucani di oggi e di domani.
Adesso dobbiamo puntare sull’ITS di meccatronica, da fare sempre a Melfi e dare tutti gli strumenti per creare un indotto legato all’automotive che sappia adeguarsi alle nuove produzioni di auto elettriche in Basilicata.
Formazione, innovazione, produzione: il contrario delle logiche clientelari e familistiche che hanno affossato la nostra Regione”.