Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato congiunto ad opera dei sindacati FIM, UILM, FISMIC, UGLM, AQCF.
Ecco quanto riportato:
“In data odierna, presso lo stabilimento di Melfi, si è tenuto un incontro tra la Direzione Aziendale, le Organizzazioni Sindacali e la RSA in cui si è definito che, a partire dal 27 Marzo, ci sarà una nuova organizzazione del lavoro che permetterà una più equa gestione degli ammortizzatori e soprattutto permetterà una migliore conciliazione tra vita lavorativa e privata.
In merito al rinnovo del CCSL, ai lavoratori saranno riconosciute 4.500 Euro in due anni calcolando solo gli aumenti della paga base e la una tantum.
Oggi, più che mai, il segnale è chiaro ed inequivocabile: il contrattare, in modo serio, è l’unico strumento che fa la differenza con le controparti.
Ma assistiamo in queste ore al gridare al vento.
Avremmo auspicato, e delle volte serve, il silenzio di alcuni, ma invece, ancora una volta, si è persa una occasione.
È ormai un decennio che si continua a mistificare la verità ed in questa fase ancora di più vista l’armonizzazione che si sta facendo tra il CCSL e il CCNL con il gruppo Marelli inequivocabile; si stanno armonizzando i valori superiori del CCSL verso il CCNL dei Metalmeccanici.
Come si fa a dichiarare, come fatto anche da un Segretario Nazionale di taluni, che questi aumenti sono frutto delle loro rivendicazioni, che abbiamo assistito ad una trattativa non vera?
Sono stati quattro mesi di trattativa durissima, dove non è stato scambiato nulla e mentre noi trattavano, taluni venivano a passeggiare nella bella Torino.
Adesso è arrivato il momento di dire basta, non si può più continuare con questa ipocrisia, questo contratto ha fatto e farà da traino anche agli altri contratti, soprattutto a quello prossimo dei metalmeccanici.
L’aumento di 210 euro in otto mesi non si è mai visto nella storia contrattuale, in aggiunta alla una tantum di 600 euro, alla riconferma di 0,82 euro e alla rimodulazione dei premi che vedranno un aumento medio del 30%, soprattutto per i lavoratori di Melfi.
Inoltre anche sulla parte normativa importanti risultati sono stati raggiunti in termini di organizzazione del lavoro, di orario di lavoro, di recuperi produttivi, di tutela importante per le donne vittime di stalking e inoltre sulla sicurezza sul lavoro.
Non credete che forse il silenzio era la cosa giusta?
Non ci fermeremo, anzi siamo lì non fermi ad aspettare prima o poi una presa di coscienza vera, anche perché le chiacchiere vanno al vento.
La Transizione dell’industria dell’automotive ha bisogno di serietà e coerenza delle parti sociali e bene abbiamo fatto unitariamente a chiedere ai governi di occuparsene.
Il passaggio all’elettrico ormai è una realtà, al netto della confusione di norme giornaliere; gli investimenti sono partiti; tutti insieme dobbiamo traghettare ma soprattutto combattere affinché la Transizione non sia una mannaia per il lavoro.
Sì, ancora tante sono le difficoltà e le strade impervie ma noi pensiamo che con il giusto senso di responsabilità si possa far sì che la Transizione sia una opportunità per Melfi e tutto il suo territorio.
Domani nelle assemblee, con serietà, illustreremo il bel lavoro fatto ai lavoratori e da dopo domani riprenderemo la battaglia per la giusta transizione di Melfi affinché ci sia il rilancio dell’intera area industriale”.