Il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, Giuseppe Miolla, ha sollecitato la Provincia di Matera a intervenire sulla questione del ponte situato sulla Craco-Pisticci (MT) che mostra diversi segni di cedimento.
Miolla ha dichiarato:
“Con ordinanza dirigenziale, la Provincia di Matera aveva interdetto con decorrenza da lunedì 12 novembre il traffico ai veicoli pesanti con carico superiore a 3.5 tonnellate sulla strada che collega Craco a Pisticci e viceversa.
Il dirigente evidenziava che i ponti situati sulla strada presentano segni di cedimento e collassamento.
E’ intervenuto prontamente il primo cittadino di Craco evidenziando i disagi causati dalla chiusura della via, e in particolare l’impossibilità per gli studenti di raggiungere gli istituti scolastici di Pisticci, chiedendo una modifica dell’ordinanza per permettere almeno il passaggio di piccoli autobus.
Anche l’ENI chiedeva la modifica dell’ordinanza per permettere alle autocisterne di raggiungere il Centro Olio e Gas di Pisticci.
Con un colpo di magia il Dirigente della Provincia modificava la precedente ordinanza e dava la possibilità ad ENI di attraversare il ponte sito al KM. 7+100 con autocisterne di 44 tonnellate.
Se da un lato la richiesta del Sindaco è caratterizzata dal buon senso e dall’attenzione verso i diritti dei cittadini, dall’altro non si capisce come si possa autorizzare ENI a passare su un ponte con veicoli pesanti dopo aver constatato che la strada è soggetta a pericolo di crollo.
Il dirigente e quindi anche il Presidente della Provincia che ha condiviso il merito dell’ordinanza credono di essere esenti da responsabilità nel caso di incidenti solo e soltanto perche’ hanno inserito nel testo del provvedimento una dichiarazione di esonero.
Si calpestano i piu’ elementari principi giuridici e si cerca di scaricare sulle aziende di trasporto pubblico, gli agricoltori e i cittadini la responsabilità dell’incapacità di far fronte ad una situazione conosciuta da tempo.
Ancora una volta nella nostra Regione si antepongono gli interessi della Multinazionale Eni alla salute e sicurezza dei cittadini.
Chiediamo al Presidente della Provincia di far revocare immediatamente l’ordinanza che mette a serio rischio l’incolumità e la vita delle persone”.