Aumentano i prezzi delle materie prime e rincarano le bollette.
Prevede il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante un convegno dell’Università Cattolica e Consulta Scientifica del Cortile dei Gentili, in collaborazione con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci:
“Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenterà del 40%.
Il costo dell’energia è un problema internazionale.
L’aumento forte è dovuto al costo del gas che incide pesantemente sulla bolletta e poi quello della anidride carbonica, con un incremento che potrebbe andare dal 31 al 42%, e che va a colpire la competitività industriale e le classi più vulnerabili: è un problema che va affrontato”.
Alla luce di ciò afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione nazionale consumatori:
“Un aumento di tale portata, se fosse davvero confermato, sarebbe letale per famiglie e imprese.
Per una famiglia tipo sarebbe equivalente a 247 euro su base annua.
Un rincaro così astronomico sarebbe un serio freno alla ripresa economica, innalzando i costi delle imprese e gravando pesantemente sulle tasche delle famiglie, con effetti deleteri sulla ripartenza dei consumi.
Il Governo e il Parlamento devono comunque porre subito rimedio, decidendo di destinare i proventi delle aste di mercato dei permessi di emissione di CO2 all’abbassamento delle bollette, eliminando gli oneri di sistema oramai superati, come quelli per la messa in sicurezza del nucleare o le agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario, spostando sulla fiscalità generale gli altri, come gli incentivi alle fonti rinnovabili, che ora invece finiscono in fattura”.
Quindi è attesa per l’autunno la stangata delle bollette di luce e gas.
L’ultimo rincaro è del 1° Luglio, quando l’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) ha aggiornato le tariffe elettriche e del gas secondo i costi di produzione nel consueto report trimestrale.
Secondo il Codacons questa serie di aumenti potrebbe pesare fino a 1.500 euro in più a nucleo familiare.