“Relativamente al Superbonus 110 per cento che, come affermato questa mattina dal premier Giorgia Meloni, passa al 90 per cento, è stato stabilito dal governo che si riapre alle unifamiliari, nel caso di prima casa e che i redditi medio bassi saranno calcolati non solo in base all’Isee ma anche in base al quoziente familiare, ovvero un sistema che tiene conto del numero dei figli e della composizione del nucleo familiare”.
Lo afferma la responsabile del Dipartimento Organizzazione di FdI Basilicata, Ivana Smaldini che aggiunge:
“Si tratta di un cambio di passo di notevole rilevanza e non possiamo che accogliere in maniera favorevole l’introduzione del principio del quoziente familiare e che si inizi a parlare dello stesso, per ora in riferimento al Superbonus per ristrutturare le abitazioni e magari successivamente in riferimento ai numerosi servizi legati al welfare.
E’ notoriamente risaputo che l’Isee non riesce a fotografare in maniera adeguata il benessere economico di un nucleo familiare.
Un determinato Isee, ipotizziamo di 15mila euro, può avere un diverso peso economico e sociale nel caso in cui si abbiano 1 o 3 figli.
A monte ci sono numerose storture, alimentate in maniera significativa dal lavoro in nero e spesso non è agevole individuare i così detti ‘furbetti’.
Il sistema del quoziente familiare riconosce, invece, un meccanismo di calcolo più reale e adattato alla quotidianità, sulla base della composizione del nucleo familiare e di altri parametri imprescindibili.
Sono certa che questo modello sarà oggetto di numerose verifiche e approfondimenti, potrà integrare l’Isee e agevolare le famiglie (realmente bisognose) nell’accesso di numerosi servizi, come, ad esempio, asili e mense scolastiche.
Questo è uno degli aspetti del programma di FdI, riprende le storiche battaglie portate avanti in passato e in poche settimane è già stato attenzionato dal governo.
Il premier Meloni ha sempre manifestato grande attenzione su queste tematiche quanto più attuali in un momento di seria difficoltà economica”.