E’ polemica sulla reintroduzione o meno dell’IMU, la tassa patrimoniale sulla prima casa.
La Commissione europea ha invitato l’Italia a spostare le tasse dal lavoro al patrimonio facendo leva sulla reintroduzione dell’Imu sulla prima casa.
Tuttavia si tratta ancora di una raccomandazione.
Vediamo i dettagli delle interrogazioni più recenti riportate su Europa Today:
“Andiamo all’origine della polemica, ossia all’interrogazione che la deputata leghista del Parlamento europeo Silvia Sardone ha presentato alla Commissione europea il 30 luglio scorso.
Nell’interrogazione, si legge:
‘Tra le indiscrezioni in merito alle raccomandazioni dell’Unione europea all’Italia c’è anche una modifica delle tasse sulla casa.
Le raccomandazioni dell’Ue pubblicate a seguito dell’ultima riunione dell’Ecofin dell’anno scorso segnalavano che l’esenzione dell’Imu sull’abitazione principale (prima casa) non è molto apprezzata.
La sensazione è che la Commissione non valuti positivamente questa esenzione ma anche il fatto che non sia stato introdotto un meccanismo impositivo progressivo sul mattone in base al reddito familiare.
Pertanto, si chiede alla Commissione:
1) se intende chiedere all’Italia di ripristinare la tassa sull’abitazione principale;
2) se tra le sue richieste all’Italia ci sia l’introduzione di una patrimoniale;
3) di indicare la sua posizione sulla fiscalità in Italia’.
La risposta della Commissione è arrivata il 15 Ottobre scorso a firma del commissario all’Economia, l’ex premier italiano ed esponente del Pd, Paolo Gentiloni.
Nella sua risposta, Gentiloni ha ricordato che già da anni (dal lontano 2012), Bruxelles raccomanda all’Italia di spostare le tasse dal lavoro al patrimonio facendo leva sulla reintroduzione dell’Imu sulla prima casa (abolita dall’ultimo governo Berlusconi).
Come è noto, infatti, ogni anno la Commissione europea invia delle raccomandazioni agli Stati membri in cui illustra le proposte dei suoi esperti su stabilità dei conti, crescita e politiche sociali.
Dunque, Gentiloni chiarisce che si tratta di una raccomandazione, e come tale può essere seguita o meno dal Paese a cui è inviata (una recente relazione della Corte dei conti europea ha sottolineato che l’Italia e gli altri Stati membri, nella buona parte dei casi, non seguono i consigli di Bruxelles).
Prova ne sia che in questi anni, l’esenzione sull’Imu è rimasta intatta: la prima casa a oggi non è tassata, a eccezione di quelle di lusso. E qui apriamo un’altra parentesi.
Torniamo alla risposta di Gentiloni:
‘Le raccomandazioni specifiche per Paese rivolte all’Italia dal 2012 al 2019 nell’ambito del semestre europeo adottate dal Consiglio in base a una proposta della Commissione, consigliavano di trasferire il carico fiscale dal lavoro verso imposte meno penalizzanti per la crescita, come quelle sul patrimonio.
Le raccomandazioni formulate nell’ambito del semestre europeo 2017 specificavano che quest’obiettivo doveva essere raggiunto anche con la reintroduzione dell’imposta sulla prima casa a carico delle famiglie con reddito elevato‘.
Doveva, per l’appunto.
Questa raccomandazione non è stata mai attuata: è vero che l’esenzione non vale per le case di lusso, ma come spiega il Sole 24 Ore, tale esenzione riguarda solo castelli e ville costruiti fino agli ’30 del secolo scorso.
Per esempio, tutte le ville di lusso della Costa Smeralda in Sardegna sono state costruite dagli anni ’60 in poi (si presume anche quella di Flavio Briatore).
Non è un caso che solo lo 0,2% della case censite in Italia sia ‘di lusso’.
Dunque, finora, Bruxelles non ha chiesto una tassa aggiuntiva rispetto a quelle esistenti, ma di trasferire il carico fiscale dal lavoro, ossie le imposte su imprese e lavoratori, ‘verso imposte meno penalizzanti per la crescita, come quelle sul patrimonio’.
Va precisato, però, che si tratta di una ‘analisi’ e non di una ‘raccomandazione’.
Si vedrà se nelle prossime raccomandazioni la Commissione seguirà o meno il parere dei suoi tecnici”.
Cosa ne pensate?