La rivoluzione dei ticket sanitari è ancora lontana.
Almeno nelle intenzioni di Giuseppe Conte che frena gli entusiasmi del ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale aveva già pronto un ddl:
“Il capitolo ticket è programmato, ma non domattina”.
Nuove tasse sulle colf e sulle badanti? Le famiglie sul piede di guerra.
L’allarme dell’associazione che riunisce colf e badanti, l’Assindatcolf, non si è fatto attendere:
“Non si faccia cassa sulle famiglie.
Il comparto ha registrato all’Inps 850mila rapporti di lavoro ma stimiamo ce ne siano altrettanti in nero”.
Il timore che si sta facendo largo è che l’ipotesi, già ventilata in passato, sia quello di trasformare i datori di lavoro in sostituti d’imposta, che si troverebbero così a versare, oltre ai contributi, anche l’Irpef.
Secondo il rapporto sul sommerso, come si legge nella Nota di aggiornamento al Def, però, anche tra chi risulta all’Inps ce n’è almeno un quarto (circa 221mila) che si stima essere collocati in modo “anomalo” sulla soglia della no tax area (non soggetto al pagamento di imposte e tasse), attorno agli 8mila euro.
La soluzione per fare emergere, anche per il fisco, il lavoro domestico secondo Assindatcolf, sarebbe invece quella della deduzione per le famiglie:
“esattamente come accade per il costo del lavoro aziendale.
Si avrebbe interesse a dichiarare le ore lavorate e la retribuzione che, per una badante convivente supera ampiamente la no tax area”.