Secondo il PD, Luigi di Maio, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, avrebbe tagliato i fondi destinati alla sperimentazione del 5G a Matera e in altre città, per utilizzarli in altro.
Lo dichiara in una nota stampa il capogruppo Pd in commissione ai lavori pubblici, il senatore lucano Salvatore Margiotta:
“Con l’ennesimo colpo di mano, Di Maio dirotta 95 milioni di euro destinati alle città, tra cui Matera, impegnate nella sperimentazione 5G, per destinarli ad altre voci di bilancio.
Si tratta di un fatto molto grave.
Il ministro dello sviluppo economico, infatti, con l’avvallo della deputata lucana Liuzzi, toglie risorse preziose agli enti locali impegnati da tempo nella sfida della comunicazione di quinta generazione che rischiano di pagare un conto salatissimo.
Il problema è sempre lo stesso.
Il governo cambia le regole nel corso della partita e, così facendo, mette in crisi le amministrazioni che avevano già programmato.
Un governo serio mantiene la parola data e non ridefinisce la destinazione di fondi già stanziati. Poi si sorprendono se la crescita rallenta o se gli investitori scappano.
Ci troviamo di fronte all’ennesimo taglio di fondi destinati allo sviluppo infrastrutturale e tecnologico del Paese.
Questo governo non vuole bene all’Italia del Pil”.
La risposta di Mirella Liuzzi, deputata lucana del M5s, non si fa attendere, infatti, in una nota in merito alla destinazione di 100 milioni di euro al progetto del Wi-Fi nazionale e allo sviluppo di tecnologie emergenti, dichiara:
“Non esistono tagli o colpi di mano nei confronti delle sperimentazioni 5G in essere che, contrariamente a quanto dichiarato da alcuni esponenti del PD, risultano interamente finanziate, avviate e monitorate.
Abbiamo invece rimodulato dei fondi bloccati destinandoli a progetti legati alle tecnologie emergenti come Internet delle Cose, blockchain e Intelligenza Artificiale.
Tutti progetti collegabili tra l’altro, perfettamente anche con il 5G.
Il precedente Governo aveva stanziato fondi per la creazione di centri di ricerca, superati dall’avanzata delle sperimentazioni.
La rimodulazione ha riguardato quindi questi fondi – per cui Invitalia non aveva peraltro mai fatto un bando e di conseguenza erano soldi fermi – per destinarli più coerentemente a progetti di respiro nazionale e legati alle tecnologie emergenti, rilanciando altresì il progetto wifiitalia che era stato abbandonato.
Progetti ai quali possono partecipare anche le Regioni e gli Enti locali.
Vorrei inoltre rassicurare che su Bari-Matera la sperimentazione 5G procede molto bene con l’operatore capofila Tim che ha comunicato l’avviamento di 13 macro servizi su 20 e che riguardano tra le altre cose Smart City, Public Safety, monitoraggio ambientale, Industria 4.0, Sanità 5G, Turismo e cultura, con diverse industrie già coinvolte nei vari use-case ed Enti di ricerca e Università che stanno anch’essi partecipando attivamente alla sperimentazione.
Il Governo Conte non è né il Governo Renzi né il Governo Gentiloni: le nostre priorità sono le tecnologie emergenti e non i doppioni di finanziamenti.
Basta sprechi, impieghiamo tutti i soldi disponibili per innovazione e per il futuro del paese”.
Sulla questione 5G si esprime anche Roberto Cifarelli, assessore alle Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca della Regione Basilicata, che chiede chiarezza:
“Se la notizia sulla rimodulazione dei fondi destinati alla sperimentazione del sistema 5G e il conseguente taglio degli investimenti previsti anche per le città di Matera e Bari dovesse trovare conferma, ci troveremmo di fronte alla ennesima ingiustizia ai danni del Mezzogiorno operata dal governo gialloverde.
Nelle ultime ore si sono rincorse voci discordanti sull’argomento che rischiano di generare confusione, per questo chiediamo al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio di fare al più presto chiarezza”.