Nell‘odierna mattinata il Prefetto di Matera ha tenuto una riunione con le stazioni appaltanti della Provincia (Ente Provincia, Comuni della Provincia, ASM, Ater e Museo Nazionale di Matera) e i vertici delle forze dell’ordine, per l’esame congiunto delle problematiche applicative del Protocollo d’Intesa per la legalità, ai fini della prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa e dei fenomeni corruttivi nell’ambito degli appalti e la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro sottoscritto il 7 dicembre scorso.
Mentre il Protocollo di legalità, con il Direttore del Museo nazionale di Matera è stato sottoscritto il 18 agosto 2022.
Nel corso della riunione sono stati esaminati i seguenti punti:
1) Costituzione di un database ove inserire i bandi di gara ricompresi nell’ambito del suddetto protocollo di legalità, per consentire il controllo del rispetto delle intese raggiunte;
2) Costituzione di un tavolo tecnico coordinato dalla Questura con le stazioni appaltanti per la definizione di un modus operandi per la comunicazione alle Forze dell’Ordine dei dati contenuti nel rapporto di cantiere ( maestranze, mezzi di trasporto che entrano nel cantiere a vario titolo ect…) per consentire i conseguenti controlli;
3) Attivazione del Gruppo Interforze Antimafia rinforzato dalla presenza dei rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e dell’Ispettorato territoriale del lavoro e ASM, per il monitoraggio dei flussi di manodopera e del controllo del rispetto delle normative vigenti in materia di reclutamento dei lavoratori.
In sede di riunione si è convenuto sull’importanza della attività avviata dalle stazioni appaltanti che hanno sottoscritto il 7 dicembre scorso il Protocollo d’Intesa per la Legalità e appalti volta a rafforzare in questa Provincia il preminente interesse pubblico alla legalità e alla trasparenza nel settore degli appalti di lavori pubblici (per importi pari o superiori a 500.000 euro), dei servizi e forniture (per importi pari o superiori a 100.000 euro), nei sub appalti, sub contratti e sub affidamenti.(per importi pari o superiori a 40.000 euro).
Il Protocollo prevede anche la sua applicazione nei servizi di mensa, di pulizia, di somministrazione di manodopera e nei servizi informatici.
Ciò avverrà attraverso l’esercizio dei poteri di monitoraggio, vigilanza, prevenzione e di contrasto dei tentativi di infiltrazione delle organizzazioni criminali e dei rischi di fenomeni corruttivi che diventeranno più stringenti, rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente.
E’ di tutta evidenza che verrà attivato un fecondo rapporto tra Prefettura, Forze dell’Ordine, Ispettorato del lavoro, Stazioni appaltanti e Imprese che andrà a costituire un argine, una barriera a possibili infiltrazioni della malavita organizzata in quanto verrà innalzata il livello dei controlli, sia a monte con l’abbassamento della soglia ai fini del rilascio della documentazione antimafia, sia a valle e cioè nei cantieri aperti per la realizzazione dell’intervento.
Altro aspetto saliente da evidenziare è il ricorso alla clausola risolutiva espressa, espressamente menzionata nel bando di gara, che prevede la risoluzione del contratto ex art 1456 del codice civile, con effetti ex tunc, previa intesa con l’ANAC in caso di inosservanza delle prescrizioni più importante del Patto da parte dell’impresa aggiudicataria dei lavori.
A conclusione dell’incontro il Prefetto ha espresso soddisfazione per il positivo riscontro avuto dalle maggiori stazioni appaltanti della provincia, che hanno espresso vivo interesse all’applicazione del Protocollo che consentirà di rafforzare ed irrobustire il livello di prevenzione antimafia, anticorruzione nella nostra provincia.