Tutela dei migranti vulnerabili: riunione in Prefettura a Matera. Ecco quanto è emerso

Nella mattinata odierna, hanno preso avvio le attività del “Tavolo tecnico sulle vulnerabilità”, istituito dal Prefetto di Matera Cristina Favilli.

Finalità del Tavolo è la presa in carico delle persone portatrici di vulnerabilità in arrivo sul territorio provinciale ed inserite nel sistema di protezione ed accoglienza.

Hanno partecipato all’incontro:

  • i rappresentanti delle Forze di Polizia,
  • della Regione Basilicata,
  • dei comuni di Matera, Ferrandina, Montescaglioso, Nova Siri, Pisticci, Tricarico, Tursi, Colobraro, Miglionico e Gorgoglione,
  • la referente dell’Azienda Sanitaria di Matera,
  • i referenti dei CAS e dei SAI,
  • i referenti della Caritas e della C.R.I. e del privato sociale.

Il Prefetto, nell’introdurre la riunione, ha espresso soddisfazione per la numerosa e attiva partecipazione ai lavori del consesso, le cui sinergie consentiranno di rafforzare il collegamento fra il Centro/progetto di accoglienza e i servizi territoriali e di potenziare percorsi di tutela dei migranti vulnerabili.

A tale scopo il Ministero dell’Interno ha adottato il Vademecum per la rilevazione, il referral e la presa in carico delle persone portatrici di vulnerabilità in arrivo sul territorio ed inserite nel sistema di protezione ed accoglienza pubblicato sul sito internet del Ministero quale strumento operativo volto a facilitare la comunicazione fra tutti gli attori coinvolti nella rilevazione e referral delle persone vulnerabili.

Il Prefetto ha evidenziato che il “Tavolo Tecnico sulle Vulnerabilità” rappresenta un modello di governance locale volto a rafforzare il coordinamento multisettoriale e a promuovere un approccio uniforme nell’individuazione e presa in carico delle persone portatrici di esigenze particolari, in primis attraverso la redazione di Linee Guida operative locali in conformità con la struttura ed i principi delineati nel Vademecum ed in collaborazione con il “Piano regionale per la tutela della salute dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità”.