“Come abbiamo avuto modo di comunicare in altre occasioni, il vulnus nella campagna vaccinale della nostra regione non è da ascrivere a motivi di carattere organizzativo ma a ritardi, registrati in realtà in tutta Italia, nell’approvvigionamento delle dosi”.
È quanto dichiara l’assessore regionale alla Salute, Rocco Leone.
Aggiunge:
“Tuttavia, la luce in fondo al tunnel si intravede, per usare una locuzione cara al ministro della Salute Roberto Speranza.
Infatti, una comunicazione ufficiale giunta al dipartimento Politiche della persona lo scorso 16 marzo mette in evidenza l’imminente e ben augurante incremento di dosi vaccinali per la Basilicata.
Nel dettaglio, il prossimo 22 marzo invece di 7.020 dosi del vaccino Pfizer ne avremo 8.190, mentre il 29 marzo da 7.020 dosi programmate ne riceveremo 9.360.
Per queste due fornire, dunque, ci sarà un aumento di 3.510 dosi che si andrà a sommare a quello ancora più importante del 5 aprile, quando arriveranno in Basilicata 15.210 dosi del vaccino Pfizer, ossia 8.190 in più rispetto a quelle inizialmente previste.
Questo significa che nelle prossime settimane avremo a disposizione 11.700 dosi in più del vaccino Pfizer.
Non siamo ancora soddisfatti per le quantità, ma raccogliamo questo segnale di attenzione che, ne siamo certi, fungerà da detonatore di fiducia per le nostre comunità.
In vista di questo aumento delle forniture, l’Asp l’Asm stanno riprogrammando le proprie attività, con un recupero temporale significativo, sia per quanto riguarda le persone over 80 sia per quanto attiene le categorie fragili.
È il caso di ribadire che le notizie false e fuorvianti circa i tempi e le modalità della campagna vaccinale che stanno circolando, e che creano confusione nei nostri cittadini e nello stesso personale sanitario, sono assolutamente da bandire, poiché la situazione epidemica che osserviamo negli ultimi giorni nella nostra regione richiama e obbliga tutti a una maggiore responsabilità.
Resta inteso che la campagna vaccinale è fondamentale a prevenire l’infezione e l’eventuale malattia da Covid-19, ma può non bastare a contenere la diffusione del virus e pertanto vanno rafforzate le precauzioni di base quali presidi irrinunciabili, come ribadito anche oggi dall’Istituto Superiore di Sanità, che sono il lavaggio frequente delle mani, l’uso della mascherina e il distanziamento sociale.
Insieme ce la faremo”.