Dopo che nel Lazio sono stati isolati alcuni casi di infezione da Chikungunya, che è una malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette, il Centro nazionale sangue si è visto costretto a diramare una circolare importante vietando ai residenti delle zone in cui si sono manifestati questi casi, la donazione del sangue per 28 giorni.
La chikungunya, si legge sul portale dell’epidemiologia dell’Istituto Superiore della Sanità:
“si manifesta con una sintomatologia simil-influenzale che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili.
Il periodo d’incubazione va dai 3 ai 12 giorni”.
Il virus ha portato criticità che coinvolgono l’intero territorio nazionale e l’Avis Regionale della Basilicata si è messa sin da subito a disposizione per organizzare raccolte straordinarie mirate di sangue.
Per questo ha anche inviato una lettera ai rappresentanti di tutte le principali istituzioni della Basilicata, per chiedere di contribuire al superamento della problematica.
Per l’occasione sarà possibile, come sempre, donare presso il Centro di Raccolta in Potenza, presso i Centri Trasfusionali, e sono a disposizioni le due autoemoteche dell’associazione .
Il presidente regionale dell’Avis, Rocco Monetta, ha lanciato un appello:
“Vogliate accogliere il nostro appello al fine di contribuire, tutti, ad assicurare le giuste cure agli ammalati.
Già in passato siamo riusciti a sostenere la regione Lazio.
Anche ora, oltre a superare la nostra situazione di difficoltà, cerchiamo di rispondere numerosi all’appello che ci viene rivolto sia a livello nazionale che regionale”.